Alfredo Costa, Dipartimento di Scienze Neurologiche, Istituto Neurologico Mondino , Università di Pavia
Molti dei farmaci efficaci nella profilassi dell’emicrania, quali ad esempio i triciclici (come l’amitriptilina) e gli inibitori delle monoamino-ossidasi (I-MAO) (come la fenelzina), sono in grado di attenuare la sintomatologia del disturbo da attacchi di panico; è quindi possibile, in questi casi, fare ricorso alla monoterapia. Invece, alcuni farmaci anti-emicranici, come ad esempio i beta-bloccanti, non sembrano essere efficaci nel trattamento degli attacchi di panico, e non rappresentano pertanto una scelta ottimale. Dati recenti suggeriscono che la combinazione di disturbi dell’umore e disturbi d’ansia è significativamente associata all’emicrania: pazienti con elevati livelli d’ansia nell’infanzia presentano un più alto rischio di essere affetti da emicrania nell’adolescenza o in età adulta, ma anche di sviluppare disturbi depressivi. Ciò sottolinea come le tre condizioni siano strettamente e reciprocamente collegate. ( 2000 )