L’emicrania mestruale interessa circa il 50-60% delle donne che soffrono di emicrania, ma le conoscenze circa il ruolo degli ormoni, in particolare gli estrogeni, è ancora da definire in modo completo.
Ricercatori della Vanderbilt University School of Medicine di Nashville ( USA ) hanno compiuto una revisione sistematica, finalizzata a stabilire il ruolo degli ormoni nell’emicrania mestruale.
Dalla letteratura, sono stati selezionati 643 articoli.
L’influenza dell’estrogeno nell’emicrania risulta evidente dal fatto che le donne presentano un’incidenza di emicrania 3 volte maggiore rispetto agli uomini, e dai significativi cambiamenti nell’incidenza dell’emicrania in funzione dello stato riproduttivo femminile.
L’emicrania mestruale è generalmente più resistente al trattamento, di norma non è associata ad aura, è di lunga durata ed, in genere, comporta una disabilità funzionale maggiore rispetto agli attacchi che si manifestano in altri periodi del mese.
L’evidenza biochimica e genetica indica un ruolo centrale e periferico dell’estrogeno nella patofisiologia dell’emicrania mestruale, con potenziali interazioni con i circuiti eccitatori, compresi i componenti serotonergici.
Sebbene non ci siano evidenze riguardo all’impiego di estrogeno come trattamento preventivo dell’emicrania mestruale, gli agonisti del recettore della serotonina ( triptani ) producono un sollievo intenso e possono avere anche un ruolo preventivo.
In conclusione: l’evidenza epidemiologica, patofisiologica e clinica correla l’estrogeno all’emicrania.
I triptani sembrano alleviare notevolmente il dolore e possono essere impiegati anche a scopo preventivo. ( Xagena2006 )
Brandes JL, JAMA 2006; 295: 1824-1830
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