F. Antonaci e A. Costa, Dipartimento di Scienze Neurologiche , Istituto Neurologico Mondino, Università di Pavia
Nell’emicrania sono stati utilizzati vari tipi di biofeedback; il più diffuso è il biofeedback termico, con il quale il paziente impara ad elevare la temperatura del dito utilizzando un apposito registratore di temperatura. Viene considerato efficace anche il monitoraggio del volume del polso periferico addestrando il paziente ad aumentarne o diminuirne l’ampiezza. Una revisione della letteratura, che ha valutato i risultati di 25 studi controllati, ha confermato che l’efficacia del biofeedback è sovrapponibile a quella della terapia farmacologica preventiva.
Anche le tecniche di rilassamento sono efficaci nella prevenzione delle crisi emicraniche; non vi sono invece evidenze cliniche che il biofeedback in associazione alla terapia di rilassamento sia superiore alle due metodiche impiegate separatamente. Peraltro, non vi sono studi clinici che abbiano valutato l’efficacia del biofedback associato al trattamento farmacologico. ( 2000 )